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Custom software vs off-the-shelf: oltre il classico confronto.

Veronica Olivi

Veronica Olivi

29 Sep 2025 | 3 minuti min lettura

Abbiamo deciso di lanciare il blog di Moku per raccontare meglio ciò che facciamo e, soprattutto, condividere la nostra visione sul mondo digitale. Come software house, ogni giorno accompagniamo aziende di settori diversi nel loro percorso di trasformazione digitale.

C’è un tema che torna spesso nelle conversazioni con i nostri clienti e sul quale vorremmo fare una riflessione: meglio un software custom o un software off-the-shelf? Pensiamo al software come a un abito.

Si può comprare una taglia standard in negozio, pronta da indossare, oppure si può andare in sartoria e farselo cucire su misura. Entrambe le opzioni hanno senso, ma dipende da chi sei e da cosa ti serve davvero.

Se il software rappresenta il cuore del tuo business, la nostra esperienza ci porta a dire che la scelta migliore è spesso il custom. Un software sviluppato su misura cresce ed evolve insieme alla tua azienda, adattandosi ai cambiamenti e sostenendo i tuoi obiettivi nel tempo.

C’è poi un altro punto molto importante dove ci si scontra spesso: il prezzo. Ma ci teniamo a condividere che, non sempre, ciò che costa meno all’inizio è davvero la soluzione più economica.

Un software standard può sembrare conveniente, ma spesso porta con sé costi nascosti: integrazioni forzate, rigidità nei processi, modifiche continue per adattarlo alle esigenze reali. Quello che sembrava un risparmio può trasformarsi, col tempo, in un ostacolo alla crescita.

Illustrazione di un componente meccanico astratto

Quando si valuta un nuovo software, la vera discriminante è:

  • Quanto voglio differenziarmi dalla concorrenza?

  • Sono disposto ad adattare i miei processi al software o voglio che sia il software ad adattarsi a loro?

Non esiste una risposta valida per tutti. Ecco perché il nostro approccio in Moku non è proporre sempre e solo soluzioni custom, ma partire da una consulenza strategica: analizziamo obiettivi, processi e scenari di crescita, senza mai trascurare l’esperienza degli utenti finali.

Il punto centrale è che non esiste un vincitore assoluto. Esiste la scelta giusta per quella specifica azienda, in quel preciso momento.
Per dirla con la metafora iniziale: non tutti hanno bisogno di un abito di sartoria, ma nessuno vuole ritrovarsi con un vestito che non può nemmeno allacciare.

Alla fine, il valore non sta solo nel software che scegli, ma nel processo con cui arrivi a sceglierlo.
Ed è proprio in questo percorso di accompagnamento che sta il valore aggiunto: non per vendere un prodotto, ma per guidare le aziende verso la decisione più adatta a loro.

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